Giugno 2022, in Via Grazioli 73, a Milano, quartiere Bovisa, il più importante hub multidisciplinare sulla responsabilità ecologica apre una seconda sede e continua così lo sviluppo iniziato nel 2018. Si tratta di una realtà che pone al centro del lavoro i valori dell'economia circolare, dell’inclusione e del re-value, proponendosi come centro propulsore di nuove creatività. Il fulcro dell’hub è un fablab di tecnologie digitali e di macchinari ibridati in cui si realizzano materiali innovativi certificati da processi di riciclo e beni che ne esaltano le caratteristiche in termini di funzionalità ed estetica.
Il nostro hub si rivolge a una community di designer, creativi, artigiani e artisti alla ricerca di un luogo dove poter realizzare con una modalità inedita i propri progetti. Via Grazioli 73 sperimenta la dissoluzione dei confini disciplinari come occasione di riflessione critica e progettuale dove i giovani studenti, i neolaureati, i professionisti in una modalità Art/Art (artigianale e artistica) vengono coinvolti in progetti, workshop e attività didattiche, confrontandosi al contempo con la dimensione digitale e fisica, sperimentando sui materiali e sulla loro applicazione pratica (a partire da macchinari, spesso prototipati dal fablab stesso, rigenerando strumenti di vecchie fabbriche).
Accanto al fablab, con la collaborazione del gruppo CAP inaugureremo la prima ricicleria sperimentale che, a partire da processi di ricerca su rifiuti a base plastica, svilupperà nuovi materiali certificati che non richiedono la differenziazione all’origine per nuove visioni progettuali sostenibili. La Ricicleria sperimentale sarà anche collettore di specifiche attività didattiche con una sezione dedicata a workshop e a corsi formativi ispirati ai temi fondanti della circolarità.
In questo hub, rappresentate dal brand Design Differente, si consolidano startup innovative che si sono nutrite di polvere in un contesto altamente rigenerativo e che ancora si occupano, con visionarietà e “sporcandosi le mani”, di exhibition, comunicazione, didattica, sharing, marketplace e delle loro interazioni esponenziali.
Il fondamento ideologico di questi progetti è il lavoro di ricerca realizzato da Ghigos, realtà di progettazione interdisciplinare fondata nel 1998, tra gli altri, da Barbara Di Prete e Davide Crippa. Diventato studio nel 2004, oggi Ghigos è un collettivo che declina questa sua peculiarità dall’exhibit alla grafica, dal design fino all’architettura, “salutando da vicino” l’arte.
Queste esperienze hanno portato alla definizione del design del “rifiuto” , in cui il termine “rifiuto” volge verso altri significati e si espande includendo la trasformazione e il rovesciamento dei preconcetti su identità ed entità rifiutate dalla società. Questa fragilità diventa potente e regala letture inaspettate e risposte innovative, promuovendo un design inclusivo che realizza oggetti che, per funzionalità e bellezza, siano desiderabili e utilizzabili da tutti.
Nel creare nuovi materiali, infatti, non ci limitiamo a una visione lineare di vita - morte, ma li inseriamo in un continuum, in una circolarità, tenendo conto della loro storia passata e rifondendola in un oggetto del presente, iscrivendo il suo codice per il futuro. In questa visione etica ed estetica del mondo, il progettista sempre più sarà invitato a un riuso consapevole dei materiali di rifiuto, valorizzandoli così come sono o accorciandone il processo di rigenerazione in un’ottica di sostenibilità anche economica.
50 KG DI RIFIUTI = 50 KG DI OPPORTUNITÀ
Basandoci sull’invito di Ghigos che auspicava il passaggio dalla “creatività al potere” alla “creatività è un dovere”, ci riproponiamo di rinnovare un sistema-design ormai cristallizzato, piegandone le regole prestabilite in funzione dell’innovazione tecnologica con nuovi linguaggi, includendo quante più potenzialità possibili in un progetto senza l’ambizione dell’autorialità. Il design diventa così impegno condiviso e concreto per la società e per la collettività, restituzione creativa a partire dal rifiuto di prossimità e disciplina cardine per realizzare l’idea della città dei 15 minuti anche in termini produttivi.
I progetti incubati in Via Grazioli 73 vantano la collaborazione di importanti partner istituzionali e accademici tra i quali Politecnico di Milano, Comune di Milano, Municipio 9 e sostenitori sia pubblici che privati.
Una breve timeline esprime il senso dei risultati raggiunti che hanno posto le premesse per la nascita di Via Grazioli 73.
2016, SECONDO NOME: HUNTINGTON, “il design si fa strumento per scardinare preconcetti, per regalare letture inaspettate, per innovare a partire dal “minuto” – che non è “minore” – e per migliorare la fruizione domestica di chi, necessariamente e spesso forzatamente, vive la casa come propria estensione” (Davide Crippa). Promotori: AICH Milano Onlus, Huntington Onlus, Triennale Design Museum.
2017, A LETTO CON IL DESIGN. La vita quotidiana dei progettisti si mischia alle esposizioni, la condivisione può dare forma compiuta alla creatività. Con la partecipazione di: Corsini Dolci e Biscotti, NovaOsmo, Esagonò, Ennerev, Eyecad VR, Perofil; sponsor tecnici: SAATI, Fantoni Group, APA Confartigianato Lissone, FANUC, Mobilitaly, Marvis, Kaloderma, Proraso.
2018, FAVOLE AL TELEFONO. Presenta la Storia Gastronomica d’Italia attraverso alcuni marchi storici, comprende una mostra interattiva, una mostra immersiva e una mostra diffusa. Tocca i diversi sapori del food Made in Italy, documenti storici, paesaggi di regioni lontane, storie di prodotti che parlano di tenacia e di ingegno. Sostenitori: Acquerello, Callipo, Leone, Levoni, Rossana, Orco.
2019, REPUBBLICA DEL DESIGN. Nasce l’associazione no-profit Repubblica Del Design, l’unico distretto del design milanese permanente nei quartieri di Bovisa, Dergano e Lancetti. Ha come obiettivo territoriale specifico la rigenerazione delle periferie milanesi; valorizza la collettività. In questa dimensione si sviluppa l’happening di ADA, Associazione Designer Anonimi, che scardina i principi delle “archistar” e promuove un agire collettivo per la comunità e il territorio, ponendo l’accento sull’incontro tra arte e tecnica.
2020, DA COSA NASCE COSA. In linea con la strategia europea di contrasto alle plastiche, è un progetto di economia circolare a base locale. Con la materia ricavata dalle plastiche raccolte dalla cittadinanza sono stati progettati manufatti ad uso pubblico, sedute di cortesia e dispositivi per la biodiversità. Promosso e finanziato dalla Fondazione di Comunità Milano onlus – Città, Sud Ovest, Sud Est, Martesana, realizzato dall’Associazione Repubblica del Design unitamente alle Associazioni Revel, BovisAttiva, da Bepart Società Cooperativa Impresa Sociale e nato dalla collaborazione con la start-up innovativa Design DIFFERENTE, studio di progettazione Ghigos, gruppo di ricerca DHoC del Dipartimento di Design - Politecnico di Milano, e Municipio 9. Un grazie particolare per il sostegno tecnico, la dotazione dei loro tubolari di scarto e le bombolette per la realizzazione delle segnaletiche con gli stencil a Crippa Spa e Arexons.
2021, RICICLERIA CAP. Nasce dalla collaborazione con Gruppo CAP per il riutilizzo delle materie di scarto derivanti da packaging in plastica "sporcata" da residui di alluminio, Tetrapak e PET provenienti da prodotti alimentari ritirati dalla vendita dal marchio Danone per scadenza di consumo. Questi residui, che rappresentano un limite nel conferimento dei rifiuti, diventano in questa occasione un’opportunità sia materica che estetica perché il nuovo progetto messo a punto consente la lavorazione di tutti i materiali senza richiederne la differenziazione all’origine. Il prossimo progetto di ricicleria sperimentale, che a breve verrà inaugurato, si fonda su questo materiale, già presentato in occasione della Design Week 2021 durante RoGuiltlessPlastic di Rossana Orlandi presso il Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci e a Ecomondo 2021.
A giugno 2022 prosegue a grande richiesta con una seconda edizione Da Cosa Nasce Cosa, arricchita con azioni di coinvolgimento su base locale per un uso consapevole della plastica e dei rifiuti di prossimità. La svolta ecologica è guidata dalla cittadinanza, che porta i rifiuti presso gli specifici contenitori diffusi nei punti di raccolta nel quartiere. Con la materia ricavata vengono co-progettati nuovi manufatti ad uso pubblico, sedute di cortesia, dispositivi per la biodiversità. Per il lancio del nuovo progetto ACT II è previsto un workshop in collaborazione con Carlsberg con lo scopo di riutilizzare i loro iconici fusti verdi vuoti, che diventano materiale per realizzare arredi ispirati all’Urbanistica della Gentilezza in spazi outdoor.
Ai dispositivi realizzati per ACT I si aggiunge ora anche la nuova serie progettata da Christian Scenini, composta da sedute di cortesia e da salottini dati in dotazione alle realtà del Municipio 9, realizzati con i tubolari di scarto forniti da Crippa Spa e segnalati nel quartiere attraverso grafiche a terra dipinte con le vernici Arexons.
Il primo progetto, ACT I, è stato promosso e finanziato dalla Fondazione di Comunità Milano onlus – Città, Sud Ovest, Sud Est, Martesana, realizzato dall’Associazione Repubblica del Design unitamente alle Associazioni Revel, BovisAttiva, da Bepart Società Cooperativa Impresa Sociale. La realizzazione di tutti i manufatti nasce dalla collaborazione con la start-up innovativa Design DIFFERENTE, hub specializzato in rigenerazione di neo-materiali dai rifiuti e in manufatti e opere costruiti con gli stessi. In dialogo, come di consueto, con lo studio di progettazione Ghigos. Da Cosa Nasce Cosa vede anche la collaborazione del gruppo di ricerca DHoC del Dipartimento di Design - Politecnico di Milano e Municipio 9.